Cominciamo col dire che "Wonder Woman 1984" è un film coraggioso perchè non è semplice fare uscire una pellicola che al cinema è di sicuri pi coinvolgente, schermo gigante e suoni spaccatimpani, in un periodo in cui invece lo si può vedere solo da casa.
Tuttavia, nonostante ciò, rimane un buon film grazie alla regia lineare di Patty Jenkins (arriavata al suo secondo Wonder Woman) e al cast che di sicuro è di altissimo livello.
Gal Gadot è sempre Diana Prince/Wonder Woman (e ci mancherebbe altro), mentre Chris Pine (già in passato nei panni del capitano James T. Kirk nel nuovo franchise di Star Trek, ma anche Jack Ryan in uno dei tanti film dedicati a questo personaggio nato dalla penna di Tom Clancy) è sempre Steve Trevor.
Ma non è tutto. Kristen Wiig, solitamente impegata in commedie ("Ghostbusters" il reebot del 2016 per citare una delle ultime) ci fa vedere di che pasta è fatta con una slendida interpretazione di Barbara Ann Minerva e Pedro Pascal ("Buffy l'ammazzavampiri", una delle sue prime apparizioni, "Il trono di Spade" e "The Mandalorian") che, posso dire senza tema di smentita, è stato semplicemente fantastico.
Ma di cosa parla "Wonder Woman 1984"? In effetti, a parte trattare di desiderio e di potere, tema un vecchiotto dobbiamo dirlo, non affronta niente di nuovo, anzi, il problema della troppa competitività della società americana è stato affrontato più e più volte con diversi risultati.
Certo in "Wonder Woman 1984" è tutto più accentuato e spettacolare e quindi centrale ma non in primo piano.
Buona visione.