Recensione di "L'enigma di Enistein" di José Roudrigues Dos Santos




Ancora una volta devo iniziare una recensione con una correzione. Questo libro, checché ne dica la copertina, non è affatto un thriller!
Non c'è un personaggio eroico. C'è pochissima azione, davvero, quasi zero. Non ci sono colpi di scena rilevanti, niente doppiogiochisti o voltagabbana, ne un super cattivo. Niente di niente.
Non è affatto un thriller.
Anche la storia che coinvolge il protagonista (quali sono le sue motivazioni? Una innata e incontenibile curiosità?) in se è poco veritiera se si da un'occhiata più in profondità.
E allora, direte voi, passiamo oltre.
Si, decisamente, se in un romanzo cercate azione, colpi di scena, una trama intrigata, se cercate Jason Bourne o Jack Ryan.
Questo romanzo è tutt'altro, questo romanzo tratta di filosofia e di fisica. Si interroga e ci interroga sul grande problema della definizione della vita, di cosa è vivo e cosa non lo è, di fisica universale e di fisica quantistica, di religione e di coscienza e lo fa in una maniera precisa e tuttavia molto semplice.
Che cosa è la vita? Perché esiste l'universo? Perché è nato? Chi lo ha creato? Quale Dio?
Esiste Dio? Lo si può definire all'interno di una formula matematica?
Per scoprirlo dovete fare una sola cosa. Leggere questo bellissimo romanzo.
Buona lettura.

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