Recensione film "Moschettieri del Re. La penultima missione"




I 4 moschettieri 20 anni dopo. Invecchiati, stanchi, dimenticati perseguitati dal loro passato e spiazzati dalle difficoltà della vita.
Detta in questo modo la situazione sembra davvero triste e disperata.
Ma per fortuna non è così.
La Regina madre (Margherita Buy) del Re Luigi IV e sposa di Luigi III (questa era semplice), li richiama a corte per una ultima (penultima?) missione. Cercare di salvare quella parte di sudditi che non si piegano ai diktat del cardinale Mazzarino (Alessandro Haber).
Per questo motivo D'Artagnan (Pierfrancesco Favino), maialaro dal linguaggio improbabile, Porthos (Valerio Mastrandrea), tossico smagrito e smarrito nell'anima, Aramis (Sergio Rubini), perennemente in bilico tra religione e missione ed infine Athos (Rocco Papaleo), leader del gruppo, bisessuale e malato, partono per compiere una missione non priva di incidenti e colpi di scena.
In mezzo alla battaglia, dove finalmente vedremo i nostri eroi imbracciare un moschetto (da qui il nome moschettieri), ritroveranno lo spirito perduto e si riavvicineranno gli uni agli altri legati da una amicizia talmente forte e profonda che nemmeno il tempo  e la distanza può dissolvere.
Buona visione.

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