Recensione film "Macchine Mortali"





Gli stessi produttori de "Il signore degli Anelli", gli stessi studi in Nuova Zelanda, ma il risultato è decisamente diverso. Intendiamoci, il film è godibile, la trama non è male, anche perché è tratta da un famoso libro di Philip Reeve e il lavoro della produzione  dietro le quinte è stato immenso e attento ad ogni più piccolo particolare, ma, nonostante ciò,  alla fine il film sembra incompleto.
Gli attori per fortuna sono tutti all'altezza, buoni e cattivi, belli e brutti, ma su tutti spiccano Hera Hilmar (Ester Shaw) e naturalmente Hugo Weaving (Thaddeus Valentine) che da anni oramai ci stupisce cambiando ruoli sempre opposti tra di loro, insomma Hugo o è buono o è cattivo, nel mezzo non c'è nulla.
Quindi è solo un altro film tutto effetti speciali?
No, sebbene sembri manchi qualcosa, "Macchine Mortali" ci mette davanti agli occhi due grandissime verità.
L'essere umano è tra gli animali più stupidi della Terra.
Infatti non importa che le guerre e le armi super potenti abbiano già spazzato via intere città e Nazioni, ci sarà sempre qualche idiota che vorrà riprovarci in qualche modo.
Ma la lezione più importante  che si cela tra le pieghe del film è che la diversità, la paura dell'estraneo, il nemico in se stesso, è solo frutto della nostra società, della nostra eredità, degli insegnamenti di parte, e quindi sbagliati, che ci vengono imposti dalle altre persone. Solo se riusciremo a liberarci di questa immensa zavorra saremo finalmente degli esseri umani migliori.
Buona visione.

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