Recensione film "Dolittle"






Reebot del 2020 del personaggio già sfruttato ad Hollywood alla fine degli anni 90 e poi per tutto il decenno successivo (Il Dottor Dolittle) con discreto successso, affonda però le sue radici nei 14 romanzi scritti da Hugh Lofting tra il 1920 e il 1952.
Questa ultima versione vede nei panni del protagonista Robert Downey Jr (devo davvero fare un elenco dei sui film?) che abbandona la mascera di Iron Man e si tuffa nel passato fantasioso di Lofting.
Una ottima performance che, come lo stesso attore ha ammesso, prende spunto dalla vita del Dottor William Price (un Gallese Neo Pagano che era convinto di parlare con la natura).
Una serie di personaggi computerizzati decisamente sopra le righe e un cattivo, ma anche buono, (il padre della moglie di Dolittle scomparsa in mare alcuni anni prima), ottimamente interpretato da un irriconoscibile Antonio Banderas e tanti altri attori di grande spessore come, ma solo per fane un nome, Jim Broadbemt (il magnifico Harold Zidler in "Moulin Rouge") e altri ancora che hanno dato la voce ai vari personaggi animati sia in lingua originale che in italiano. Infine una menzione d'onore a Kasia Smutniak, attrice che oramai è italiana a tutti gli effetti che in "Dolittle" intepreta solo un breve cammeo nei panni di Lily Dolittle.
Allora Buona visione

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