domenica 19 dicembre 2021

Recensione "Il treno di Salonicco" di Robert Ludlum

 

Robert Ludlum è il maestro indiscusso del thriller internazionale (per chi non riesce ad associare il suo nome a qualcosa di concreto ricordiamo che Robert Ludlum è il creatore del personaggio di Jason Bourne) e anche il mio autore preferito, quindi commentare un suo libro per me non è una cosa semplice.
Iniziamo così allora.
Perché alla fine del 2021 mi sono messo a leggere un romanzo pubblicato nel 1976 negli Stati Uniti e nel 1983 in Italia?
La risposta è semplice. Fino ad alcuni mesi fa credevo di aver letto tutti i libri scritti da questo autore, ma evidentemente mi sbagliavo. Qindi ho acquistato questo romanzo online (usato tra l'altro) e finalmente ho completato la librografia di Robert Ludlum, almeno spero.
Tornando a "Il treno di Salonicco" diciamo che è un romanzo ben strutturato che si sviluppa su un arco temporale di quasi quarant'anni che coinvolge persone a religioni.
Un romando in cui si sente la penna esperta di Ludlum, il suo inconfondibile modo di scrivere, ma che alla fine risulta un poco spento, opaco, e che per questo è uno di quei rari romanzi di Ludlum che meno riescono a coinvolgerci. Tuttavia è scorrevole e semplice e non si fa alcuna fatica a leggerlo fino in fondotutto d'un fiato.
Buona lettura.

Recensione film "Mia moglie è un fantasma"

 


"Mia moglie è un fantasma"..... cosa dire.... insomma..... diciamo che.....non è che proprio....... ma questa è solo la mia opinione.
A parte gli scherzi questo film, remake di quello del 1945, tratto dalla commedia di Noel Coward "Spirito allegro" non ci ha fatto impazzire.
In effetti è stranamente monotono sebbene intriso di una bella comicità tipicamente inglese. Sembra quesi come un maestoso ucello che apre le ali in attesa di spiccare il volo ma che poi rimane ben saldo a terra e a nulla valgono le performans del cast (tra cui spicca senza ombra di dubbio la fantastica Judi Dench).
Questo non significa che "Mia moglie è un fantasma" è un film brutto, no, perché è gradevole, pacevole, per niente volgare, ma poteva essere meglio.
Buona visione.

domenica 12 dicembre 2021

Recensione film "Red Notice"

 



Dwayne Jhonson (The Rock), Ryan Reynolds (Deadpool) e Gal Gadot (Wonder Woman). 
Con un cast di questo livello dovrebbe essere semplice realizzare un film di grande livello.
Invece a me non sembra perché nonostante il cast di altissimo livello "Red Notice" non ci trasmette granché. 
Un film divertente, certo, ma piuttosto piatto. Ma che ci crediate o no "Red Notice" è stato, ed è tutt'ora, il film più visto di sempre su Netflix.
Forse erano tutti curiosi come me....
Comunque, grazie a questo grande risultato, sembra che verrà prodotta anche una seconda parte di cui non si sà ancora nulla.
Ma tornando a questo di film bisogna riconoscere che Ryan Reynolds è decisamente a proprio agio nel ruolo di Nolan Booth, Gal Gadot dimostra di essere un'attrice molto versatile, mentre Dwayne Jhonson, lui no, Dwayne sembra impacciato, il che è davvero strano soprattutto dopo averelo visto recitare nei due film di "Jumanji" in cui ha dimostrato di non essere solo pettorali e bicipiti, ma in questa occasione mi sento di dire che non ha dato il meglio di se stesso.
Insomma un film non molto riuscito ma che purtuttavia scorre veloce grazie soprattutto alla regia di Rawson Marshall Thurber.
Buona visione.

mercoledì 8 dicembre 2021

Recensione DocuFilm "The Beatles:Get back"

 


Iniziava l'anno 1969 quando i Breatles iniziavano le prove che avrebbero dovuto culminare con un LP live e relativo Show TV da cui registrate un nuovo Album, e che invece culmirarono con la famosa, e anche ultima, esibizione dei quattro ragazzi di Liverpool sul tetto della Apple Records a Londra.
Il docufilm si compone di tre parti ognuna di circa due ore ed è composto dai filmati originali dell'epoca (la regia invece è di Peter Jackson) in cui si vede il lato umano ma anche quello più creativo dei Beatles e che porterà alla realizzazione dell'LP "Let it be", ultimo del gruppo, che uscirà nei negozi dopo la notizia ufficiale dello scioglimento dei Beatles.
Tutto qui?
No, perché il bello di queste sei ore è vedere quattro ragazzi oramai maturi e già avviati in un modo o nell'altro ognuno per la propria strada collaborare ancora una volta per realizzare degli assoluti capolavori.
Non mancherranno screzi, ritardi alle prove, litigi, ma anche momenti di grande sintonia anche se l'atmosfera che si respira preannuncia la fine imminente del Gruppo più famoso di tutti i tempi.
Ultima nota a margine, ad occuparsi delle bobine incise durante tutte le sessioni, che dureranno tutto il mese di gennaio, c'era un giovanissimo Alan Parson che diventerà poi in tecnico del suono dei Pink Floyd e successivamente il creatore degli Alan parson Project.
Buona visione.

domenica 5 dicembre 2021

Recensione serie TV "Fondazione"

 


Dieci puntate che hanno appassionato e fatto discutere, una prima stagione che ha diviso gli spettatori, Da una parte i puristi che non hanno digerito l'adattamento (a volte decisamente distante dall'originale) fatto del ciclo della "Fondazione" di Isaac Asimov, dall'altra quelli che hanno gradito una serie di fantascienza diversa e lontana dai soliti cliché.
Io sono tra questi ultimi. Una serie ben fatta e ben sviluppata vivida e cupa al tempo stesso, ritmata ma anche a volte lenta, ma mai noiosa.
A questo punto mi sembra doveroso spezzare una lancia a favore di questa serie Apple, perché, e mi dispiace per tutti i puristi che non hanno gradito la serie, nessun adattamento di un romanzo potrà mai essere come l'originale e per svariati motivi. Prima di tutto ci sono i tempi televisivi o cinematografici che sono diversi da quelli personali di chi legge. Ci sono dei budget da rispettare, dei tempi da rispettare e anche un certo restyling dei personaggi dovuti al mutare dei tempi. Ma ciò che più di tutto allarga la forbice della differente percezione tra la lettura e la visione e che che la visione ci impone ogni cosa passivamente e per tutti è la stessa, a me può piacere ma non per questo piacerà a tutti. Mentre la lettura ci fa immaginare persone e luoghi secondo la nostra personale esperienza e fantasia, quindi di sicuro piacerà a ognuno di noi.
Quindi sgombrate la mente e godetevi questa prima stagione.
Buona visione.

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